domenica 12 aprile 2015

Roma ladrona


Un paio d'ore di sonno, una Coca-Cola e l'inizio di un lungo viaggio di ritorno in treno. All'andata ho seriamente rischiato di perdere l'aereo per una sorta di ciclone che ha bloccato le ferrovie in Baviera, necessarie per arrivare all'aeroporto di Monaco. Sarebbe stata la seconda volta che perdevo un aereo dalla Germania per lo stesso motivo, visto che una cosa simile mi era successa dalle parti della Ruhr la scorsa estate. Stavolta ho sculato di più però, trovando un ragazzo nella stessa situazione al binario che si è fatto accompagnare dalla mammà e dal fratello e mi ha offerto un passaggio. Facendomi sudare freddo, visto che ha voluto aspettare il più possibile nella speranza di un treno (non pervenuto) che per il mio volo non sarebbe stato sufficiente. Per fortuna non tutti alla stazione erano in ansia per la situazione.
























Poi Roma.

Ritorno su con un po' di magone in più, che però sto già diluendo nei chilometri della pianura padana.
Tra l'altro non porto con me nessun prodotto alimentare, il che se reiterato conduce alla revoca della cittadinanza. Però, su segnalazione di un lettore di questo blog, mi sono procurato un libro che parla del mio nuovo fiume dei paesi che attraversa. Secondo i miei dovremmo averne una copia che era di mio nonno, friulano come l'autore, ma abbiamo traslocato pochi giorni fa ed è in uno dei mille scatoloni ancora da aprire. Quindi me ne hanno comprata una copia meno vissuta, peccato (sarebbe almeno bella una foto con il fiume, ma non ce l'ho a portata di mano, il fiume dico).











Approfitto dell'assenza di novità per recuperare due cose che mi ero scordato nei messaggi scorsi.

1) A San Patrizio nel pub irlandese c'era Salvini, che in mezzo a tutto quel verde stava molto bene. Non sono riuscito a fotografarlo perché era grosso e cattivo, ma per fortuna ci hanno pensato quelli del pub.






































2) Per far sembrare Ratisbona un po' meno una città di sola birra e tradizione, era giusto segnalare un grosso festival di cortometraggi che organizzano ogni anno in vari cinema e spazi della città. Io, aggregandomi a delle persone, sono finito a vedere quella che credo fosse l'unica serie di corti completamente in tedesco. Erano documentari girati in Germania Est nei vari decenni. Belle immagini e conversazioni che a quanto pare manco quelli con cui sono andato, che vivono in Germania da quattro anni, riuscivano a seguire per via dell'accento/dialetto. A me era piaciuto "molto" questo.

Domani all'università inizia il semestre estivo e finisce la pacchia.

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