Sul cibo della mensa, aggiungo che come prevedibile le insalate sono tutte imbevute in due dita abbondanti di condimento acquoso di colore variabile e sapore acetato. Penso che sia anche possibile supplicare la tipa di farne una tazza non condita, ma l'olio offerto è questo, proveniente per definizione dagli scarti del frantoio, principalmente dai noccioli.
Nel dipartimento di chimica c'è questa tavola periodica con dei veri campioni degli elementi (almeno di quelli visibili, gli altri chissà). A me sembra molto fica, ma non penso di essere mai entrato in altri dipartimenti di chimica, magari sta dappertutto.
Nella prima occasione, ho provato a prendere una stout prodotta da un birrificio locale. Alla mia ordinazione la cameriera mi ha guardato come se non sapessi quello che stavo facendo, dicendomi "ehm...that's a chocolate stout, it's like a Guinness, are you ok with that?". (E non c'entrava un cavolo con una Guinness). Questo per sottolineare che qui la cultura della birra è così radicata nella tradizione che tutto ciò che si discosta dallo stile tedesco è poco conosciuto e visto con occhi di stupore. Un episodio simile mi era capitato la prima settimana, quando un tipo, a casa del quale stavo cenando con altre tre persone, ha portato a tavola delle bottiglie avvertendo tutti che erano stranissime e di assaggiarle con cautela. Ed erano delle Punk IPA. Comunque, il prezzo medio per mezzo litro di weiss o altra birra tedesca è inferiore ai tre euri, il che non è affatto male.
Il corso di tedesco universitario l'ho abbandonato dopo pochissime lezioni (e prima di pagare i 40 euro) perché risultava del tutto inutile. L'insegnante, di età indecifrabile e lungo capello grigio alla hippy, spiegava solo grammatica per due ore e mezza di fila, con l'aiuto dei lucidi. Inframezzando giusto qualche volta con monologhi in tedesco di vari minuti a me (e non solo) assolutamente incomprensibili. Da qualche giorno ho iniziato quindi a fare gli esercizi di un sito chiamato Duolingo, in cui credo poco ma immagino sia meglio di niente. E siccome ho anche i libri, il progetto è di studiare ogni tanto con un altro dottorando italiano. Una volta abbiamo pure iniziato, ma sono dovuto scappare perché mi chiamava il mio relatore dalla California per incontrarci su Skype (l'unica volta finora).
In tutto ciò a me sembra che potrei aver trovato un controesempio alla prima congettura che si voleva dimostrare, ma io per primo scommetterei sul mio errore. La settimana prossima sarò parecchio impegnato con una Spring school, che seguirò per cultura ma che al momento mi interessa molto relativamente. Nell'elenco dei registrati compaiono tre di Roma (V. Aiello, S. Del Vecchio, S. Rossi), qualcuno li conosce? So solo che il primo si è laureato con Piazza un po' di mesi prima di me, ma non l'ho mai identificato.
Infine, questa settimana sono andato a tagliarmi i capelli dal parrucchiere dentro al campus (!), ed è andata più o meno così.
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