Lo scorso weekend ho fatto da scarsissimo Cicerone alla mia ospite in giro per la città. Domenica volevamo andare a un monastero un po' fuori lungo il Danubio, che si vanta di essere il più antico nel mondo a produrre birra (1050), ma era brutto tempo e lei aveva un ginocchio scricchiolante per cui niente, e sarà per la prossima volta. Il che mi porta a parlare del fatto che oggi c'era una festa della birra scura per la Domenica delle Palme in un altro monastero a cui volevo andare in bici ma mi sono alzato tardi e mi hanno pisciato tutti per cui niente, e sarà per l'anno prossimo. Il primo dei due monasteri, Weltenburger Kloster, ha anche una birreria in centro. Ieri ho avuto l'occasione di andarci e c'erano loro a rallegrare la serata.
Di birrifici in città e nei dintorni ne esistono davvero tantissimi, e nelle birrerie vengono sempre servite birre locali. A parte qualche rarissima eccezione, producono tutti esattamente gli stessi tipi di birra, e io ancora non riesco assolutamente a osservare le differenze tra i vari produttori. Nell'appendice di questo libro che ho finito di leggere un mesetto fa, l'autore bostoniano descrive il successo locale dei piccoli produttori in Germania (in cui nessun grosso marchio capace di esportare riesce a imporsi sugli altri) come un'inefficienza del sistema di produzione tedesco rispetto a quello americano, utilizzando come dimostrazione i dati sui litri prodotti ogni anno dai due paesi. A me invece questo fatto sembra molto bello, e il suo parere mi ha fatto reso ulteriormente antipatico un libro da cui ho imparato tante cose ma che ho ha mal sopportato dalla prima all'ultima pagina.
Su moltissimi portoni delle case si vedono scritti col gesso delle cifre e delle lettere che per disattenzione non avevo nemmeno notato fossero sempre le stesse. Grazie alla domanda di Giuliapilli sul loro significato e mi sono documentato e a quanto pare è un'usanza religiosa, che non penso nemmeno sia solo bavarese o tedesca. La scritta è sempre all'incirca 20*C+M+B+15, e viene tracciata il giorno dell'Epifania. I numeri indicano l'anno, mentre le lettere sono allo stesso tempo le iniziali dei nomi dei Re Magi e acronimo della frase "Christus mansionem benedictat". Un'eccezione è data dal portone di casa mia, che evidentemente non viene benedetta da un po' più di tempo.
Questa settimana ho firmato il contratto con l'università, che rispetto alla semplice borsa di studio che ho avuto fino ad ora è burocraticamente molto più complicato. Ho dovuto giurare fedeltà (in tedesco) alla costituzione dello Stato Libero di Baviera. Una cosa divertente è che fedeltà si dice Treue ("troie") così creando un contrasto molto apprezzabile, come notato dal mia collega italiano. C'era anche una parte religiosa ma è stata cancellata perché mi sono dichiarato non credente. Tra l'altro, adesso che ho uno stipendio, devo al più presto passare in municipio per assicurarmi di non essere registrato come cattolico, altrimenti sono 80 euro al mese che vengono tolti e consegnati alla diocesi locale. E a quanto pare sono fortunato, perché in generale non basta nemmeno dichiararsi non credente: se fossi battezzato, per evitare di pagare la quota dovrei nasconderlo o sbattezzarmi (vengono in mente dei versi dei Prophilax adatti alla situazione).
Piuttosto che l'eclissi equinoziale o il più prosaico cambio dell'ora, a farmi decretare la fine dell'inverno è stato il mio smarrimento del terzetto composto da cappello, guanti e scaldacollo. Che poi li abbia ritrovati il giorno dopo e che ci sia stato un ritorno di freddo non mi è importato. Nel complesso comunque il clima dell'inverno mi è piaciuto molto, adesso sta piovendo e penso che sia più o meno la terza volta che succeda in quasi tre mesi. Il sole non c'è tutti i giorni, ma quando succede è molto bello e non scompare dopo cinque minuti.
Domani incontro il mio relatore dopo mesi, e non è che abbia tantissimo da comunicargli. Martedì sera torno a Roma e ci resto quasi due settimane. A presto per chi ci sarà e complimenti a chi si è laureato! Per farmi perdonare dell'assenza, offrirò a tutti un bicchiere di succo di crauti.