sabato 12 marzo 2016

Toulouse yourself

Sono seduto sulla riva della Garonna, a Tolosa. Mi godo gli ultimi istanti di sole prima di tornare nella fredda Germania. Ho passato la settimana nei Pirenei francesi, partecipando a una piccola scuola invernale di matematica, una cosa senza nemmeno un sito e che negli anni novanta veniva addirittura organizzata a casa di uno studente.

Le mie prime impressioni di Tolosa sono state quelle di una città sporca, disordinata, proletaria, multiculturale, interessante, bella. Come simbolo della caoticità avrei preso la cattedrale, mai completata e totalmente asimmetrica. Un tipo un po' fricchettone che stava alla conferenza però mi ha detto che per lui è una città molto tranquilla, probabilmente questa successione di sensazioni è dovuta in parte all'aver alloggiato in quello che lui ha chiamato il quartier populaire.
L'ostello in cui ho dormito, la notte prima e la notte dopo la conferenza, è in una zona del centro abitata quasi esclusivamente da nordafricani. Negozi di kebab, alimentari etnici e gruppi di arabi che vendono non solo marijuana ma anche sigarette contrabbando. Tutti uomini, le donne non si vedono. All'ostello la popolazione non era quella di giovani viaggiatori middle class a cui sono abituato, ma bensì di gente tutte le età che stava lì da settimane, in cerca di una casa, di un lavoro, di un'occasione di vita.
Il colore che domina la città è il rosso-arancione dei mattoni, che Wikipedia spaccia per rosa. Oltre alla Garonna, ci passa un canale che la collega con il mar Mediterraneo. I nomi delle vie sono scritti in occitano oltre che in francese, ma l'occitano non l'ho sentito parlare da nessuno. C'è invece una fortissima influenza culturale spagnola e tantissimi abitanti ispanofoni. Mi hanno detto che il clima mite e il ritmo di vita mediterraneo attirano ogni primavera centinaia di senzatetto e punkabbestia dal resto dalla Francia e dell'Europa.

La scuola invernale era in un paesino minuscolo della Catalogna francese, chiamato La Llagonne, 200 chilometri di strada a sud di Tolosa. Stessa latitudine di Montefiascone, ma quasi 1700 metri di sul livello del mare.
Il tema era interessante e abbastanza comprensibile in quanto molto classico (la costruzione di sfere esotiche in dimensione 7). C'era una totale anarchia sulla lunghezza dei talk, per cui abbiamo avuto varie giornate da otto ore piene e qualche pausa mentale me la sono dovuta prendere. Eravamo 22 persone in tutto. Io ho fatto una delle prime lezioni mettendo a pubblico ludibrio il mio francese arrugginito.
L'alloggio era molto rustico: stanze triple, buon cibo montagnardo e vino rosso della casa a ogni pasto. I migliori fuori tema a cui ho partecipato sono stati una passeggiata con le racchette da neve nel pomeriggio libero, per raggiungere un lago artificiale a 2000 metri, e il bagno notturno naturista nelle pozze di acqua termale la penultima sera.
Abbiamo centrato una delle poche settimane di neve, i gestori erano chiaramente abbattuti a causa dell'inverno più caldo degli ultimi tempi.

Tra qualche giorno probabilmente uno spin-off dedicato mio compagno di stanza vietnamita.
Qui sotto qualche foto, si può scorrere con la rotellina o cliccando sulla prima dovrebbe aprirsi uno slideshow.































A 37 anni avrò la barba.