venerdì 11 dicembre 2015

Tu' madre

Nel post precedente avevo promesso grandi cose, ma poi mi è morto lo smartphone, ho perso le foto della conferenza a Cluj e questo è bastato a creare un'impasse. Ho provato a prenderla come scusa per provare a usare uno stile più narrativo e meno dipendente dalle fotine del cazzo, ma al secondo paragrafo sull'esperienza transilvana mi sono reso conto che stava venendo una cosa noiosissima e ho rinunciato. Lo smartphone è ancora a riparare perché hanno fatto dei casini e io rimando da settimane la chiamata che dovrei fare, e la macchina fotografica non me la porto mai appresso per cui tutto sto periodo è sostanzialmente privo di immagini. Ma magari prima o poi ci riprovo a scrivere qualcosa.

Per ora stacco la tastiera dal chiodo vagamente ispirato dalla simbologia seguente:

1) mi è stato portato in dono un pacco di taralli dalla Puglia;

2) in un un'universo parallelo, un'altra persona aveva costruito un blog alquanto simile a questo http://mujsvetmojematematika.blogspot.de/.

Per cui, un rapido aggiornamento sulla mia vita crucca.
  • Con immensa fatica sono riuscito a trovare una nuova casa, visto che la tipa che mi affittava la stanza precedente è tornata dalla Nuova Zelanda. Qui ogni appartamento sottopone gli aspiranti inquilini a un colloquio di stile aziendale, per questo autunno c'era una concorrenza bestiale per cui è stata una faticaccia. Alla fine sono stato pisciato ovunque tranne che nell'obbiettivo più difficile. Circa duecento email a causa del prezzo irrisorio, e doppio turno di selezione perché al primo giro mancava un'inquilina. Non spendo un cazzo e mi trovo benissimo, è vicina sia al centro che all'università e costa poco perché è un'edificio un po' vecchio e non ristrutturato, ma la stanza è grande e c'è il giardino e coinquilini mi piacciono un sacco. 170 euri tutto compreso
  • Seguo un corso di tedesco e c'è la stessa insegnante inutile che avevo boicottato l'anno scorso, ma stavolta quantomeno siamo abbastanza pochi, e poi l'autodidattica ha fallito così miseramente che non avevo altre scelte. 
  • Sono finalmente riuscito a battere la concorrenza anche sul corso di kayak. Però adesso è inverno e lo facciamo in piscina e il corso consiste sostanzialmente nell'imparare la giravolta ("eskimo roll") che è molto più difficile di quanto pensassi. Una discreta rottura di cazzo con buoni effetti catartici.

Due aneddoti di oggi accaduti nel giro di una mezzora.

Uno) Sto in fila alla cassa al supermercato, davanti a me c'è un gruppo di pischelli con un uno Jaegermeister (rinuncio a mettere la umlaut che per qualche motivo la formattazione impazzisce), a un certo punto decidono di lasciare in fila solo il più grosso. La cassiera gli chiede un documento e questo non ce l'ha, lei non vuole venderglielo, allora chiede a me di comprarlo per lui. Mi dà i soldi in mano, io li passo alla cassiera, questa mi dà il resto, io passo il resto al pischello, lui prende la bottiglia e raggiunge gli amici. Le legge è stata rispettata, la Germania è salva.

Due) Essendo venerdì sera e non avendo un cazzo da fare decido di andare a vedere il film di Nanni Moretti in un piccolo cinema sperduto, in italiano coi sottotitoli in tedesco dice l'internet, può pure essere un buon esercizio. Alla sala si accede da un ristorante italiano in cui un'azienda sta facendo la cena di Natale, i pezzi grossi in piedi tengono banco e i dipendenti ridono e applaudono a ogni battuta come da film di Fantozzi. Chiedo conferma al bigliettaio che il film sia in lingua originale e questo annuisce, sfoggiando un itagnolo di livello A1 per prendermi in simpatia. Stanno ancora finendo di proiettare il film precedente per cui mi prendo una birra e scambio due chiacchiere coi camerieri, tra cui un sudamericano dai tratti amazzonici cresciuto in Molise. Nel frattempo arriva una coppia per il film e forse poi altre due persone. Dopo un po' mi affaccio al gabbiotto per chiedere se posso accedere alla sala, e il bigliettaio mi dice che gli altri (due? quattro?) spettatori hanno "democraticamente deciso" che il film sarà proiettato col doppiaggio tedesco. Chiedo i soldi indietro e me ne torno a casa. E adesso sto qui a scrivere stronzate e mangiarmi il wrap del cazzo con pollo e insalata che avevo comprato al supermercato in chiusura.

Per i più curiosi, ho usato cinque volte la parola cazzo.
Ora sei.


L'allegria del campus di domenica pomeriggio